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Author

Caterina Barioglio

Year

2021

Keywords

Avenue of the Americas, Sixth Avenue, New York, Manhattan, Time and Life Building, Columbia Broadcasting System building, Rockefeller Center, Rockefeller Center Inc., William Zeckendorf, Uris Brothers Corporation, Robert Moses, Harvey Wiley Corbett, Hugh Ferriss, Harrison & Abramovitz, Eero Saarinen, Gio Ponti

Abstract

Nella serie di identità consolidate che caratterizzano le grandi Avenues di Manhattan - l'eleganza aristocratica di Park Avenue, la vitalità lussuosa di Fifth, la mondanità frenetica di Broadway - la peculiarità di Sixth Avenue rappresenta una singolare eccezione, che si può interpretare solo con un affondo nella sua storia. La Sesta strada si colloca come una tela su cui molteplici razionalità hanno proiettato in tempi diversi immaginari e progetti, a volte più tecnici a volte più retorici. La sua identità sta nella sua metamorfosi, da retrobottega di Midtown bordato di edifici residuali a "New York's Prestige Address" su cui si allineano il Rockefeller Center e i grattacieli di SOM, Emery Roth and Sons, Harrison & Abramowitz e perfino Eero Saarinen. Nel corso del Novecento la Sixth Avenue diviene un catalizzatore di interessi e idee di trasformazione, un vero e proprio laboratorio con cui si misurano alcune delle figure più rilevanti della élite professionale newyorkese e non solo. Il saldarsi di alleanze tra poteri rappresentati da Robert Moses, Fiorello La Guardia e Nelson Rockefeller spiana la via a un'operazione unica di valorizzazione immobiliare e finanziaria investita del valore ideologico di simbolo, per la città e per il mondo. L'operazione di urban renewal assume una scala mastodontica, tenuta saldamente insieme da una retorica nazionalista che lascia al luogo il panamericano sottotitolo di Avenue of the Americas. Attraverso carte e documenti spesso inediti, emersi in un vasto lavoro d'archivio, questa prima biografia della strada restituisce una storia trasversale sulla "città delle quantità", dove lo spazio è terreno di scambio e di conflitto, deposito di pratiche diverse, testimonianza di una stratificazione di intenzionalità e azioni. Nella mise en intrigue uno sguardo privilegiato è rivolto alla complessa rete dei protagonisti degli investimenti immobiliari, delle politiche e della cultura professionale che si alternano sulla scena, prendendo parte alla narrazione e alla costruzione della città. La Sixth Avenue costituisce in questo senso un potente condensatore di storia politica e architettonica che intercetta diverse stagioni della pianificazione di New York, offrendo una lente attraverso cui rileggere alcuni dei momenti più significativi della cultura urbana nordamericana. Prefazione di Richard Plunz.

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