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Docenti

Alessandro Armando

Giovanni Durbiano

con Federico Cesareo

Anno

2017 - 2018

Politecnico di Torino

Corso di Laurea magistrale in Architettura Costruzione Città

Note

A che cosa servono i progetti di architettura? E che mestiere fanno gli architetti progettisti? Dobbiamo rassegnarci all’idea che il progetto di architettura sia ridotto, da un lato, alla rappresentazione poetica di un mondo migliore (che non arriva mai) e dall’altro a una pratica professionale in cui prevalgono questioni burocratiche, procedure ottuse e lavoro meramente tecnico? Oppure è possibile pensare che gli architetti siano necessari perché hanno delle competenze specifiche, che servono ad articolare e risolvere una serie di problemi che riguardano la trasformazione fisica del mondo in cui viviamo? Il corso si propone di decostruire e ricostruire la pratica del nostro mestiere, attraverso la teoria: una teoria del progetto e non dell’architettura, ovvero una teoria dell’azione del progettista architetto, e non una teoria dell’interpretazione delle opere o dell’interiorità degli autori. L’obiettivo formativo è quello di riappropriarsi criticamente, alla fine del corso di studi magistrale, dell’insieme delle conoscenze che gli studenti hanno acquisito in un lungo percorso, provando a capire a cosa servono i vari saperi, e come si possono usare perché i progetti abbiano effetto: saper disegnare, saper scrivere, parlare e presentare, saper calcolare, saper prevedere e raccontare. Nella prima parte del corso si discuteranno alcune posizioni teoriche, che riguardano l’architettura e il progetto, e si proverà a discuterle e a criticarle. Nella seconda parte si proporrà un modello teorico che cerca di spiegare come funzionano i progetti di architettura, di che cosa sono fatti, che poteri hanno e perché per realizzare un progetto è necessario (e non soltanto probabile) che esso sia modificato molte volte da un numero crescente di attori. Nella terza parte si analizzeranno dei casi pratici di progetto, in corso o conclusi, provando a individuare insieme agli studenti quei meccanismi processuali che sono stati proposti nel modello teorico. In questa fase si sperimenteranno anche dei modi di rappresentazione processuale (reti di attori, mappe sincroniche e diacroniche) che sono stati sviluppati negli ultimi anni nelle nostre ricerche e nella rivista Ardeth, nei seminari di sintesi, nella didattica di eccellenza (corsi di dottorato e ASP).

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